L’America latina vista dal nostro Ministero degli Affari Esteri |
DALLE AFFINITA' ALLE OPPORTUNITA'
Un legame antico e profondo
Italia e America Latina sono legate da forti vincoli di carattere storico, culturale e di sangue. Tali caratteristiche rendono la regione, benchè geograficamente distante, vicina al nostro Paese in virtù del comune patrimonio di civiltà e di valori nonché per la presenza nella popolazione di forti componenti di origine italiana, che fa del Subcontinente l’area geografica a più alto tasso di italianità nel mondo.
In particolare, i cittadini italiani residenti in Argentina e iscritti all’anagrafe consolare, secondo dati aggiornati al 30 settembre 2002, sono 590.188, mentre il numero di persone potenzialmente titolari del diritto di acquisire la cittadinanza italiana oscillano tra i sei e i dieci milioni. In Brasile gli iscritti all’anagrafe consolare sono 288.360 e le persone di discendenza italiana diretta sarebbero circa 20-25 milioni. In Venezuela, a fronte di 129.481 iscritti all’anagrafe, la collettività di discendenza italiana è stimata tra uno e due milioni di unità su una popolazione di circa 3,2 milioni. In Uruguay i due dati sono rispettivamente pari a 68.108 e 1,2 milioni. Cifre più basse, ma sempre dell’ordine di alcune decine di migliaia, risultano in Cile, Perú, Repubblica Dominicana, Messico e Colombia.
Italia e America Latina non sono tuttavia unite solo da vincoli di sangue. La partecipazione dei nostri connazionali alle diverse fasi della costruzione dell’identità nazionale dei Paesi del Sub-continente è stata importante e l’influenza italiana è ancora molto radicata in tutti gli aspetti della vita culturale: dall’architettura – evidente nelle fortificazioni caraibiche così come nella struttura urbana di Buenos Aires o Montevideo – all’arte figurativa; dalla musica – basti pensare al ruolo dell’opera lirica in teatri come il Colón ( www.teatrocolon.org ) di Buenos Aires – alla lingua. A quest’ultimo riguardo, è vero che la componente di origine italiana nella popolazione di alcuni Stati non ha storicamente trovato una corrispondenza nell’affermazione dell’italiano quale lingua nazionale. Tuttavia, negli ultimi anni la domanda di apprendimento è molto cresciuta, al punto che la nostra è divenuta in molti casi la lingua veicolare più richiesta, dopo l’inglese.
Opportunità economiche
L’esistenza di rapporti storici, culturali e umani tra il nostro Paese e l’America Latina fa di quest’ultima potenzialmente un’area di straordinarie opportunità anche sul piano economico-commerciale.
Nonostante le frequenti situazioni di crisi – da ultimo quella argentina – il Subcontinente rappresenterebbe infatti un’area di “naturale” espansione per il sistema economico italiano. Rafforzare la nostra già consistente presenza nell’area (circa 2,5 miliardi di esportazione e 3,5 di importazione con il solo Mercosur ) , sarebbe pertanto una scelta strategica e oggettivamente opportuna, sia nel caso in cui si giungesse all’auspicata realizzazione di aree di libero scambio fra Unione Europea e sub regioni latino-americane (Mercosur, Paesi Centroamericani, Paesi Andini), sia nel caso in cui prevalesse piuttosto la forza di attrazione dell’Area di Libero Scambio Americana (ALCA) . Quest’ultima consentirebbe infatti comunque alle nostre aziende di essere presenti e di operare in un mercato di portata continentale che coinvolgerebbe anche gli Stati Uniti e il Canada.
La presenza in numerosi Paesi di collettività italiane è naturalmente il punto di partenza per favorire il rilancio delle nostre imprese, sia in termini di interscambio commerciale, sia attraverso forme di collaborazione imprenditoriale, sia in termini di investimenti diretti. Sono inoltre già molto attive alcune Regioni, che trovano una sponda naturale nei fenomeni associativi tradizionalmente radicati nel territorio di Paesi come Argentina, Uruguay e Brasile. La crescente conoscenza della lingua italiana, infine, è suscettibile di operare quale ulteriore volano, ad esempio nel campo turistico e in genere dei servizi. Un punto di forza che va tenuto presente è l’esistenza di un comune ambiente socio-culturale che rende il mercato latinoamericano eccezionalmente permeabile al made in Italy. A ciò si aggiungano le caratteristiche di quel mercato: circa cinquecento milioni di persone, con innegabili sperequazioni sociali, ma con un livello di istruzione in crescita e con buone prospettive di sviluppo e di stabilità politica a medio e lungo termine. |